Curare le vene varicose senza togliere la safena?

Le vene varicose sono delle vene sottocutanee che in seguito ad un cattivo funzionamento delle valvole della safena divengono gonfie e tortuose. Le vene varicose visibili sono sempre quelle sottocutanee e non la safena che anche se non correttamente funzionante non è quasi mai visibile. Le vene varicose sono all’inizio solo un problema estetico, ma se non curate possono dare problemi più importanti come flebiti e ulcere.

Gli interventi più diffusi nella cura delle vene varicose, ma non per questo più efficaci, prevedono di togliere o eliminare la safena.Diversamente la cura CHIVA conserva la safena e la sua funzione. Inoltre i vantaggi della CHIVA consistono in:
  1. Risultati estetici superiori a tutte le altre terapie
  2. La safena può essere usata come salvavita in un intervento di by pass al cuore
  3. Minore ricomparsa di vene varicose a distanza di 10 anni dall’intervento CHIVA
  4. L’intervento è in anestesia locale, senza dolore postoperatorio, senza traumi ai tessuti
  5. L’intervento dura circa 30 minuti, il paziente cammina da subito e può rientrare a casa poco dopo.
  6. La safena è di vitale importanza in caso di chiusura delle vene profonde, come accade durante una trombosi
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     Lo stripping strappa via la safena; il Laser e la radiofrequenza bruciano la safena a temperature da 85 a 120 gradi; il Clarivein la riempie di schiuma e il Superglue la incolla col 'Superattack'.     

Cosa è CHIVA

L’acronimo CHIVA significa cura “Conservativa Emodinamica dell’insufficienza Venosa Ambulatoriale” :
  • Conservativa: perché non viene eliminata la safena.
  • Emodinamica: perché ripristina un corretto flusso del sangue nella safena.
  • Insufficienza Venosa: perché la CHIVA cura sia le vene varicose sia altre malattie della circolazione venosa in cui gli altri trattamenti sono inutili o dannosi.
  • Ambulatoriale: perché si esegue in anestesia locale, è di breve durata e permette al paziente di rientrare camminando alla sua abitazione poco dopo la fine dell’intervento.
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     La CHIVA consiste nel ridistribuire il sangue dalle vene malate verso quelle sane conservando la safena. Questo risultato si ottiene effettuando delle deviazioni in punti strategici. La scelta di questi punti viene effettuata in seguito ad un accurato studio ecografico delle vene varicose.     

L'esperienza del Flebologo nella cura CHIVA

L’ intervento CHIVA ha ottimi risultati solo se eseguito da chi ne ha esperienza La CHIVA è una strategia di trattamento che deve essere adattata alle vene varicose del paziente e che necessita di una accurata mappatura delle varici. I risultati dipendono dalla sensibilità di scegliere la strategia terapeutica migliore per quel caso clinico. Al contrario le metodiche demolitive, che hanno come unico scopo quello di eliminare la safena, consistono in una serie di gesti standard che si ripetono da un paziente all’altro. (*)

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     La CHIVA, in mani esperte, può risolvere situazioni apparentemente complesse con semplici gesti terapeutici. Il mio motto, dopo anni di esperienza, è di cercare di “fare il meglio facendo di meno”.     

La safena come salvavita per un intervento di by-pass

La safena può essere usata per effettuare un intervento di by pass, utilizzandola al posto di materiali sintetici. Ciò da migliori risultati sia nei by pass al cuore (aorto-coronarici) che in quelli effettuati alle gambe. Non è vero, come dicono i sostenitori delle metodiche demolitive, che se la safena è ammalata, non può essere usata per un by-pass. Al contrario l'assenza delle valvole è un vantaggio,infatti nelle arterie non sono presenti valvole. (*)

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     In Francia esiste una azienda che acquista le safene asportate con lo stripping e le rivende ai reparti di cardiochirurgia per essere usate come materiale bio-protesico [ www.bioprotec.fr ].     

Vene Varicose: Interventi a Confronto

Pro e contro nelle varie tipologie di intervento delle vene varicose
ConseguenzeCHIVAStrippingLaserRadiofrequenzaMullerASVAL
Poche Cicatrici SI SI NO SI NO NO
Cicatrici Piccole SI SI SI SI SI SI
No Ematomi SI NO SI SI NO NO
No danni ai nervi SI NO NO NO SI SI
NO danni ai Linfatici SI NO SI SI SI SI
Rapida Guarigione SI NO NO NO NO NO
No dolore durante SI SI SI SI SI SI
No dolore dopo SI NONO NO NO NO
Anestesia Locale SI NO NO NO SI SI
Deambulazione immediata SI NO SI SI SI SI

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     Il consenso informato dovrebbe illustrare al paziente tutti i possibili interventi, facendo presente che la safena può essere conservata,in futuro usata come salvavita, e che la metodica CHIVA ha i migliori risultati a dieci anni     

3 Motivi per non togliere la safena

  1. Garantisce il drenaggio dei tessuti: La funzione della safena di raccogliere il sangue dalle vene superficiali ed inviarlo verso le vene profonde viene soppressa sia quando essa viene asportata che quando viene chiusa con il Laser o con altre metodiche. Ciò determina una difficoltà al drenaggio del sangue che porterà alla formazione di capillari, vene blu e piccole varici dove prima dell’intervento non c’era niente.
  2. Semplifica il trattamento di nuove vene che si possono riformare dopo l’intervento: facciamo due esempi:
    1. una donna rimane in gravidanza dopo l’intervento e dalla pelvi prende origine una collaterale che porta il sangue verso le gambe. Se non c’è la safena questa collaterale darà origine a dalle vene varicose che dovranno essere ritrattate, se invece c’è la safena questa funzionerà da polo attrattore della collaterale pelvica ed il flusso sarà indirizzato verso le vene profonde senza avere nuove vene varicose da ritrattare.
    2. Secondo esempio : si forma una perforante alla coscia che prima non c’era, cioè si forma una comunicazione che dalle vene profonde porta sangue in superficie. Se non c’è la safena darà origine a nuove vene varicose che dovranno essere ritrattate. Se c’è la safena questa raccoglierà il sangue che viene dalla perforante e lo indirizzerà nelle vene profonde
  3. E’ una utile strada alternativa in caso di ostruzione delle vene profonde : Nel caso che le vene profonde siano ostruite da una trombosi, il sangue può utilizzare la safena per ritornare verso il cuore. Questo flusso nella safena avviene anche in assenza di valvole continenti .
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Evidenze scientifiche a favore della CHIVA

La cura CHIVA, cioè la chirurgia emodinamica conservativa che io pratico dal 1990, è validata da una review della Cochrane Library e da 4 trials di evidenza A che indicano a 10 anni il 50% di recidive in meno rispetto allo stripping. Attualmente lo stripping è ancora considerato il Gold Standard delle terapie demolitive perché ha risultati superiori al Laser. Un recente lavoro conferma la validità della CHIVA paragonandola con il Laser e concludendo che la CHIVA è superiore in termini di dolore post-operatorio e di risultati estetici. (*)

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     La Medicina Basata sulle Evidenze (EBM) è la medicina che fonda le sue scelte terapeutiche sulle prove di efficacia, cioè su studi scientifici sperimentali doppio cieco e non sul parere di esperti.Le prove di efficacia più quotate sono la Cochrane Library e i trials prospettici randomizzati di evidenza scientifica A.     

Come si svolge l’intervento CHIVA

Alla prima visita viene effettuata una mappatura delle vene varicose che consente di definire il tipo di intervento che sarà effettuato. Immediatamente prima dell’intervento viene fatta una nuova mappatura e vengono segnati sulla pelle i punti in cui intervenire. La mappatura viene effettuata dallo stesso chirurgo che poi farà l’intervento. Finita la mappa, il paziente viene accompagnato in sala operatoria, dove viene effettuata una anestesia per infiltrazione solo dei punti in cui si deve intervenire. Alla fine dell’intervento il paziente può camminare normalmente, non ha bisogno di indossare calze elastiche a compressione terapeutica ne vengono effettuati bendaggi fino alla coscia. Dopo una settimana si tolgono i punti di sutura e si effettua una cartografia venosa di controllo. Durante questo periodo il paziente non deve effettuare a casa nessuna medicazione. (*)

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Quello che il paziente può e non può fare dopo l'intervento CHIVA
AttivitàInterventoLa Sera dell'interventoIl Giorno dopoUna settimana dopo8 giorni dopo
Camminare SI SI SI SI SI
Fare passeggiate NO SI SI SI SI
Guidare l'auto NO NO SI SI SI
Uso della calza NO NO SI SI SI
Normali attività NO NO SI SI SI
Sollevare pesi NO NO NO SI SI
Fare la doccia NO NO NO NO SI

Dove va il sangue quando la safena non c’è più?

Senza la safena il sangue deve arrivare direttamente dalle collaterali alle vene profonde. La safena costituisce un collettore di raccolta ed insieme alle vene che la collegano al sistema profondo è in grado di garantire un ritorno venoso ottimale in tutte le situazioni. Quando la safena non c’è più, il sangue deve seguire un percorso diverso da quello predisposto dalla natura. Per cui senza la safena viene a crearsi un ostacolo al drenaggio del sangue. Questo ostacolo crea un ristagno nei tessuti superficiali che in alcuni soggetti porta alla formazioni di capillari e di vene reticolari. (*)

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     L'ostacolato al drenaggio del sangue dovuto alla soppressione della safena è responsabile del 20% delle recidive dopo stripping. Queste recidive non sono rioperabili (perché una volta tolta la safena non se ne puo togliere un'altra).     
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