LA SAFENA IN 5 PUNTI

  1. Cosa è la safena:
  2. La safena è la vena più lunga che abbiamo. Essa origina dalla caviglia e decorrendo nella parte interna della gamba e della coscia giunge fino all'inguine, dove confluisce nella vena femorale comune. Non è una vena sottocutanea, bensì è rivestita da una fascia che forma intorno ad essa come una calza elastica. Questa calza elastica naturale fa sì che la safena, anche se ammalata, si dilati modicamente e non diventi quasi mai tortuosa. Per la presenza di questa fascia le vene varicose visibili sono delle vene accessorie e non la safena.
  3. A cosa serve:
  4. La sua funzione è quella di indirizzare il sangue dalle vene superficiali ( quelle al di sopra della fascia safenica) fino alle vene profonde, attraverso le quali il sangue ritorna fino al cuore. Essa costituisce quindi una specie di collettore di raccolta fra la superficie e la profondità, come è intuibile anche dalla sua posizione anatomica. Questa funzione è particolarmente importante in tutte quelle situazioni in cui il flusso dei tessuti superficiali aumenta, come nell’esercizio fisico o durante la sudorazione, e di conseguenza il sistema venoso deve adattare la sua portata ai bisogni. In assenza della safena il sangue passa attraverso le collaterali che non sono però “disegnate" dalla natura per questa funzione e di conseguenza in alcuni pazienti compaiono vene blu e capillari dove prima non c’erano. Questa funzione è conservata se invece di eliminarla viene curata con l’intervento emodinamico (o CHIVA,vedi più avanti).Inoltre la malattia varicosa è una malattia genetica a lenta evoluzione, che accompagna chi ne soffre per tutta la vita. Quindi la eliminazione della safena NON guarisce il paziente
  5. Le cure tradizionali:
  6. Le terapie più conosciute per il trattamento delle varici prevedono la asportazione della safena ( stripping ) o la sua distruzione con la scleroterapia o con il laser endovascolare che la chiude bruciandola. Ciò, oltre a creare un danno al drenaggio che la natura dovrà cercare di correggere, priva il paziente della possibilità usare la safena per un intervento salvavita.
  7. La safena come salvavita.
  8. La safena può essere utilizzata in cardiochirurgia e in chirurgia vascolare per effettuare dei by-pass che permettono di superare delle ostruzioni, come per esempio al cuore, in caso di ostruzione delle arterie coronariche.
  9. La cura CHIVA
  10. la cura CHIVA e una procedura che non prevede la distruzione della safena ed è realizzabile in anestesia locale con un intervento " leggero" dopo aver effettuato una mappatura emodinamica delle vene varicose. Questa metodica è poco diffusa ma è validata dalla letteratura scientifica internazionale come l’intervento che da i migliori risultati a 10 anni nella cura delle varici.
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