Le flebiti superficiali

flebiti superficiali

Le flebiti delle vene superficiali sono quelle che interessano le vene superficiali. Queste possono interessare una vena sana o una vena varicosa.

  1. Flebite di una vena superficiale sana: in questo caso ci sarà una scarsa dolenzia e pochi sintomi. Il rischio di propagazione di questa flebite è scarso. E’ importante in questo caso ricercare le cause che la hanno determinata con analisi specifiche che ricerchino una anomalia del sistema di coagulazione del sangue o la presenza di un’altra patologia di cui la flebite è un effetto collaterale, come ad esempio malattie reumatiche o neoplasie.
  2. Flebite di una vena superficiale varicosa: in questo caso la causa della flebite è la speso la debolezza della parete della vena che per effetto del non funzionamento delle valvole è dilatata e tortuosa. Si presenta come un cordone duro e arrossato, molto dolente. Per evitare che si estenda alle vene più importanti deve essere curata con farmaci anticoagulanti e con un bendaggio rigido che comprima in modo selettivo la zona dolente. Il bendaggio, se eseguito a regola d’arte, attenua il dolore, consente al paziente di camminare senza dolore e impedisce l’estensione della trombosi.
    L’abbinamento bendaggio e deambulazione è molto importanti per una cura efficace di una flebite superficiale. Il bendaggio non può essere sostituito dalla calza elastica.

L’Eco-Color-Doppler nelle Flebiti Superficiali

L’eco-color doppler nelle flebiti superficiali deve sempre essere eseguito con il paziente in piedi e deve confermare la presenza di una trombosi venosa nelle vene superficiali e verificare l’interessamento della safena ed il livello di estensione prossimale della trombosi.>br> Analizziamo alcune situazioni:

  • La trombosi arriva fino alla giunzione fra la safena e la vena femorale. In questo caso ci sono 3 possibilità :
    1. Il trombo aggetta nel lume della vena femorale, cioè dalla safena interna è entrato nella vena femorale. Questa situazione deve essere considerata nell’impostare la terapia come se fosse una trombosi venosa profonda.
    2. Il trombo si arresta immediatamente prima della vena femorale, appoggiandosi sulla valvola che separa queste due vene. In questo caso la trombosi è ancora considerabile una trombosi superficiale, ma necessita di speciali accortezze perché non evolva nella situazione descritta sopra ( bendaggio flebologico, eparina a basso peso molecolare e deambulazione).
  • Il trombo si arresta al di sotto delle collaterali dell’arco safenico. Queste collaterali normalmente scaricano nella safena ed il loro flusso rappresenta un lavaggio che fa arrestare la trombosi. Il rischio di estensione in questo caso è minore che nei precedenti.
  • Il trombo all’interno dell’asse safenico si arresta alla coscia: in questo caso è importante sapere se nel segmento di safena libera dalla trombosi c’è o no un flusso. Questa verifica deve essere fatta facendo eseguire al paziente una contrazione muscolare ed osservando se durante la fase di contrazione o quella di rilasciamento compare un flusso. La presenza di un flusso è una condizione favorevole per la non estensione della trombosi, a patto che il paziente cammini. L’effetto antalgico del bendaggio è indispensabile per consentire al paziente di camminare.
  • La trombosi si arresta alla collaterale e non interessa l’asse safenico. Come nel caso precedente dobbiamo sapere se il sangue si muove nella safena mentre il paziente cammina. Se è presente un buon flusso in alcuni casi è sufficiente il solo bendaggio rigido per curare il paziente.
  • Con queste informazioni emodinamiche, un buon bendaggio, e la prescrizione di una terapia anticoagulante la trombosi venosa superficiale può essere curata e guarita in tempi brevi.

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