Guida all' uso e all' acquisto di calze elastiche
Bendaggio e calze elastiche:Perché sono utili.
I bendaggi ( per approfondire vedi anche come si esegue un bendaggio) e le calze elastiche rappresentano una serie di ausili molto importanti per curare le vene varicose e l’insufficienza venosa e linfatica. Un cattivo ritorno venoso fa si che la pressione del sangue all’interno dei capillari aumenta e sostanze dannose passano dall’interno dei vasi nei tessuti, causandone un indurimento e poi la formazione di ulcere. I bendaggi e le calze elastiche servono ad aumentare la pressione nei tessuti in modo che lo stravaso dai capillari diminuisca . Essi servono a prevenire e curare le complicanze tissutali della insufficienza venosa.
Le calze elastiche terapeutiche
Sono calze che hanno una ben definita classe di compressione e che devono essere prescritte dallo specialista.
La prescrizione terrà conto delle misure della gamba, del tipo di tessuto e della classe di compressione in relazione alla patologia per cui la calza è stata prescritta.
Le calze elastiche preventive
Sono calze elastiche che vengono vendute anche senza la prescrizione dello specialista e che sono disponibili in vari colori e tipologie.
Sono consigliate a tutti coloro che fanno un lavoro sedentario o hanno familiarità per insufficienza venosa.
In genere la compressione di questo tipo di calze è sufficiente dopo l’intervento CHIVA o dopo un trattamento scleroterapico per i capillari.
Criteri di prescrizione della calza elastica preventiva
La calza elastica preventiva è utile a:
Nei pazienti che hanno piccole vene varicose la calza dovrà avere una lunghezza ( gambaletto, autoreggente, collant) tale da coprire tutte le vene varicose visibili, indipendentemente dalla altezza di origine di incontinenza della safena.
Criteri di prescrizione di una calza elastica terapeutica
Dobbiamo distinguere 3 diverse situazioni:Vene Varicose
Quando ci sono delle vene varicose in evidenza la calza elastica deve sempre avere una lunghezza tale da comprimere il punto più alto in cui la vena varicosa inizia ad essere evidente. Quindi se ci sono solo vene varicose alla gambe e alla coscia non si vede niente, sarà sufficiente un gambaletto, mentre se anche alla coscia ci sono vene varicose dovremo usare una calza più lunga, come una autoreggente, un monocollant o un collant. La compressione alla caviglia della calza elastica, cioè la sua classe di compressione, sarà scelta in relazione al grado di insufficienza venosa cronica, cioè alla estensione ed alla intensità della zona di cute scura, alla sua perdita elasticità ed all’indurimento dell’area. Se il paziente è in sovrappeso si dovrà scegliere una calza di classe di compressione superiore a quella altrimenti necessaria.
In caso di trombosi venosa superficiale (varicoflebite) la calza dovrà avere una classe di compressione superiore a quella che avremmo usato nella stessa situazione non complicata. Nella fase acuta della varicoflebite si deve però eseguire un bendaggio elastocompressivo e solo dopo aver superato la fase acuta passare alla calza elastica. La calza elastica deve essere indossata durante il giorno e rimossa durante la notte.
Trombosi Venosa Profonda
Nella fase acuta della trombosi venosa profonda non deve essere prescritta una calza elastica ma confezionato un bendaggio. La funzione della calza elastica è quella di mantenere la caviglia sgonfia in modo che con il tempo la cute in questa zona non diventi scura, anelastica e vi si possano formare delle ulcere. La calza giusta è quindi quella che assolve questa funzione. Per verificare questo effetto bisogna misurare la caviglia nel punto in cui la circonferenza è più piccola ( cioè immediatamente sopra ai malleoli) al mattino appena alzati e ripetere la misura alla sera. Una differenza di oltre un centimetro è da considerare patologica e vuol dire che la calza elastica è troppo leggera o , con l’uso, ha perso la sua elasticità.
Non tutti i pazienti dopo una trombosi venosa profonda devono indossare una calza elastica. Il criterio clinico alla base di questa indicazione è l’assenza di edema alla sera, verificato misurando la caviglia come spiegato sopra. In questi casi anche un esame ecodoppler dovrà confermare l’indicazione alla possibilità di non usare più la calza elastica. L’esame Eco-Color-Doppler in questo caso deve essere eseguito in maniera dinamica, cioè valutando il flusso nelle vene in seguito a contrazione muscolare attiva e non con le manovre di compressione rilasciamento.
La lunghezza della calza nella trombosi venosa profonda e nei suoi esiti dovrà essere correlata con la estensione dell’edema (gonfiore) e non con la estensione delle vene trombizzate o malfunzionanti. La calza elastica infatti non riesce a modificare il flusso nelle vene profonde e non è per questo scopo che la si prescrive. Nel 95% dei casi sarà quindi sufficiente un gambaletto. Nel caso che usando un gambaletto si verifichi un edema del ginocchio, si dovrà valutare la necessità di una calza più lunga, autoreggente o monocollant.
Anche nella trombosi venosa profonda la calza elastica deve essere indossata durante il giorno e rimossa durante la notte. Le calze elastiche terapeutiche oltre che in 3 diverse lunghezze sono disponibili in diversi tipi di tessuto, con la punta aperta o chiusa e in molte misure che tengono conto della lunghezza dell’arto e della sua circonferenza alla coscia, sotto al ginocchio ed alla caviglia. La calza con la punta aperta è più semplice da indossare e permette di essere ripiegata sotto le dita se è eccessivamente lunga. Ripiegare la calza elastica su stessa è consentito solo a questo livello. Se con l’uso la calza elastica dovesse diventare eccessivamente lunga, per esempio un gambaletto che sale sopra al ginocchio, non può essere ripiegata e deve essere sostituita.
Edema Linfatico
L’edema linfatico, o linfedema, dovrà essere trattato prima con i bendaggi, il drenaggio linfatico manuale e la pressoterapia per sgonfiare l’arto, ed una volta raggiunto questo risultato la calza aiuterà a mantenerlo. Quindi come in tutte le patologie flebo-linfologiche delle gambe, la calza deve essere prescritta ad arto sgonfio.
La lunghezza della calza e la sua clase di compressione saranno regolate sulla estensione dell’edema (gonfiore) e sulla sua consistenza. Un edema molle richiede una compressione inferiore di un edema duro e che non recede nelle ore notturne. In questi pazienti, se le condizioni cardio-circolatorie lo consentono, può essere utile dormire con il letto rialzato. Un problema specifico dell’uso della calza nell’edema linfatico, quando è interessato anche il piede, è la formazione di pieghe sul collo del piede. Queste pieghe possono essere dolorose e possono con il tempo cambiare la conformazione dell’arto. Per ridurre questo inconveniente si può ricorrere ad un tipo di calza detta “ a trama piatta” che è più rigida delle altre e forma meno pieghe.
Come si indossa
la calza elastica terapeutica non sempre è semplice da indossare. Per riuscire ad indossare la calza da solo il paziente deve essere in grado di stringere il piede con entrambe le mani e deve avere nelle mani e nelle dita una certa forza. Il primo problema è superare il collo del piede e far arrivare la cucitura del calcagno al posto giusto. Può essere di aiuto un applicatore che consente alla calza di scivolare agevolmente e che poi può essere rimosso con facilità. Una volta superato il collo del piede la calza deve essere accompagnata fino a sotto al ginocchio evitando di prenderla per il bordo e tirarla da lì. Anche se questa sembra la soluzione più semplice ed è ciò che siamo abituati a fare con i normali calzettoni, se la tiriamo in questo modo finirà per allungarsi e dopo poco la dovremo sostituire con un'altra perché non è consentito di ripiegarla a questo livello in quanto la sovrapposizione crea un aumento di pressione e la calza non svolge più correttamente la sua funzione.
I viaggi in aereo
I viaggi in aereo rappresentano una condizione a rischio di trombosi a causa della prolungata immobilità. L’insorgenza di una trombosi in questa situazione, detta “sindrome della classe economica” è ovviamente in relazione alla durata del volo ed alle altre condizioni di rischio del paziente.
L’uso di una calza elastica in un volo superiore alle 4-5 ore è comunque consigliato anche ai soggetti sani. Un gambaletto 18 mmHg in questo caso sarà più che sufficiente.
Ai pazienti con vene varicose o con esiti di una trombosi venosa profonda l’uso della calza elastica può evitare spiacevoli conseguenze ed ovviamente dovrà essere prescritto ad personam. In alcuni casi potrebbe anche essere indicato associare alla calza elastica la profilassi con l’eparina a basso peso molecolare.