Capire i principi dell’intervento CHIVA
Lo scopo dell’intervento CHIVA è di conservare la safena e la sua funzione di drenare il sangue dalle vene superficiali a quelle profonde facendo si, senza toglierle, che le vene varicose collassino e si raggiunga così un ottimo risultato estetico e funzionale.
Ciò richiede una lunga esperienza di mappatura emodinamica.
Le vene varicose sono dovute ad un ricircolo vizioso che il sangue compie fra le vene superficiali e quelle profonde.
Questi “ricircoli" da un paziente ad un altro sono diversi come percorso e come aspetto clinico e su questi parametri l’emodinamista dovrà programmare il suo progetto terapeutico, che sarà personalizzato sulle varici del paziente.
L’efficacia di questo progetto dipende dall’esperienza del medico.
Ma il problema più importante, per chi si avvicina alla CHIVA dopo anni di trattamenti tradizionali e/o tecnologici ( Laser, radiofrequenza, Superglue, Clarivein etc etc ... ) è spostare l'attenzione dal come distruggere a come conservare ed è per lui impensabile di operare un paziente senza togliere niente, quasi che questo fosse un fallimento dell'intervento. D'altra parte il lavoro del chirurgo è di togliere" ed in chirurgia oncologica più si toglie più aumentano le possibilità di sopravvivenza. Solo che la malattia varicosa e le vene non sono tumori, ed ogni volta che leghi, togli o secchi bisogna chiedersi cosa succede alla circolazione.
La CHIVA e l'eco-color-doppler dinamico nelle situazioni complesse.
L'esperienza CHIVA consente di identificare con l'eco-color-doppler la funzione di una vena, anche se questa fa parte di un complesso extra-anatomico, cioè non in connessione con la safena e/o non si trova in sedi usuali. Nello studio, per fare un esempio, di una angiodisplasia o di una malformazione vascolare congenita, l'eco-color-doppler, usato con le manovre dinamiche e con i test di compressione come facciamo nelle vene varicose, ci permette di acquisire informazioni sulla funzione che non si possono estrapolare da indagini più complesse come la Risonanza Magnetica o la TAC. Queste ultime metodiche di indagine sono statiche, perchè non è possibile vedere come si muove il flusso durante una contrazione muscolare facendo un TAC e tanto meno associare alla manovra una compressione manuale di una vena. La CHIVA infatti è una metodica con cui è possibile curare anche malformazioni vascolari , con risultati decisamente superiori alle altre metodiche.
La stessa vena varicosa visibile, diversi quadri emodinamici
La stessa vena varicosa visibile può essere dovuta a situazioni emodinamiche differenti. Gli esempi che seguono spiegano perchè un intervento standard sulla safena, come lo stripping o il Laser o l'Asval, non possono dare buoni risultati a distanza, perchè non sono terapie personalizzate sulla situazione del paziente. In altre parole un intervento come la crossectomia e lo stripping o il Laser ad eccezione della situazione schematizzata al n° 1 andrebbero a demolire ciò che è sano , e questo è grave, ed a lasciare in sede ciò che è malato, il che è ancora peggio perchè le vena varicosa si ripresenteranno dopo poco.
La scelta di non togliere le vene varicose visibili
Come sono arrivato a questa scelta? Togliere la vena varicosa che ha spinto il paziente a fare l'intervento vuol dire raggiungere subito le aspettative del paziente. Con il passare degli anni però mi sono accorto che gli entusiasmi iniziali poi si smorzavano per la comparsa di altri inestetismi, quali la pigmentazione delle ferite, la comparsa di fini capillari rossi o di un reticolo venoso che se trattato con le iniezioni sclerosanti tendeva a formare altri capillari. Nel contempo ho iniziato a fare il test di Perthes , cioè a fare camminare la paziente con un laccio che occludeva l'origine della collaterale. Ciò corrisponde a simulare ciò che accade dopo l'intervento. Se dopo applicazione del laccio la collaterale collassa e non è più visibile, può essere lecito non fare la flebectomia, ma solo la deconnessione della collaterale e poi aspettare. La possibilità di poter reintervenire in secondo tempo, se eventualmente si fosse reso necessario, sia chirurgicamente ( disporre di una sala operatoria propria è fondamentale per gestire queste situazioni) sia con la scleroterapia, mi è stata di supporto nell'intraprendere questa strada che da risultati eccezionali. La scomparsa di vena solo perchè si collassa spontaneamente , senza asportarla chirurgicamente con le mini-incisioni e senza sclerosarla, da risultati nel tempo molto superiori a tutte le altre soluzioni.