Risultati estetici

Video: 10 casi prima e dopo intervento CHIVA

Come si raggiungono i risultati estetici in un intervento o trattamento delle vene varicose?

La richiesta estetica è una delle motivazioni principali che spingono il paziente all’intervento. Il risultato estetico in tutte le metodiche viene raggiunto con la demolizione o asportazione delle vene varicose visibili. Premesso che ciò che è visibile non è la safena ma le collaterali safeniche, facciamo alcuni esempi per le tecniche più diffuse:

  1. Stripping safenico = viene associata una flebectomia per mini-incisioni per togliere le collaterali
  2. Scleroterapia della safena = viene associata una scleroterapia delle collaterali
  3. Laser endovenoso e altre tecniche che ocludono la safena ( Superglue, Clarivein): viene associata una flebectomia per mini-incisioni e/o una scleroterapia.
Le tecniche per intervenire sulle collaterali sono quindi fondamentalmente due, la flebectomia per mini-incisioni e la scleroterapia.

In cosa consiste la flebectomia per mini-incisioni e quali sono i suoi effetti collaterali

La flebectomia per mini-incisioni, ideata negli anni 50 da un dermatologo Svizzero, il Dr. Robert Muller, consiste nell'effetture sul decorso della vena numerose incisioni puntiformi e nell'estrarre la vena utilizzando degli uncini. Le cicatrici possono essere veramente molto piccole ed il risultato estetico immediato è di solito ottimo, a parte la possibilità che si formino degli ematomi. L’asportazione delle vene varicose, anche se effettuata con cicatrici molto piccole, avviene comunque con un strappamento della vena dai tessuti. Questo trauma, soprattutto in tessuti con la cellulite, da spesso luogo a complicanze quali cicatrici visibili e a volte discromiche, ematomi, pigmentazioni e capillari. Mentre ematomi e pigmentazioni si attenuano con il tempo, i capillari rimangono e non ci sono tecniche per toglierli ( il laser è completamente inutile) e cosi succede che un inestetismo è stato sostituito con un altro.

In cosa consiste la scleroterapia delle vene varicose collaterali e quali sono i suoi effetti collaterali

La scleroterapia delle vene varicose è una pratica molto semplice da realizzare. Per avere buoni risultati estetici è importante che la vena iniettata dopo l'iniezione sclerosante resti il più possibile vuota, cioè di piccolo calibro. In questo modo le reazioni infiammatorie che seguono alla iniezione sclerosante e i risultati estetici saranno migliori. Per ottenere questo risultato dopo la scleroterapia la vena varicosa trattata viene compressa con uno o più tamponi fermati con una striscia adesiva al di sopra dei quali sarà indossata una calza elastica in modo da effettuare una compressione eccentrica sulla vena che così rimane semivuota di sangue. A distanza di circa 2 settimane all'interno della vena varicosa iniettata si sarà formato del sangue coagulato che, se sarà visibile, dovrà essere evacuato bucando la vena con la punta di una ago. Questa procedura migliora il risultato estetico finale riducendo le discromie, cioè le pigmentazioni marroni che si formano al posto delle vene varicose trattate con la scleroterapia. Queste pigmentazioni possono persistere anche oltre un anno.

La Strategia della CHIVA per ottenere un risultato estetico migliore delle altre tecniche

La strategia CHIVA si avvale di una scelta coraggiosa, quella di concludere l'intervento senza togliere o sclerosare le vene varicose. Perchè questa scelta? Una volta deconnesse dalla safena le vene varicose ricevono meno sangue e la pressione che le teneva dilatate diminuisce. La vena può quindi recuperare la sua elasticità e ridursi di calibro fino a collassare e non essere più visibile. Questa capacità delle vene di ridursi di calibro dopo deconnessione dalla safena può essere valutata prima dell'intervento mettendo la dove si farebbe una interruzione chirurgica un laccio elastico e facendo camminare la paziente. Con questa manovra si può valutare se e quanto la vena scomparirà dopo la sola legatura alla sua origine.

La vena dopo questo test scompare completamente

In questo caso si fa la sola legatura della sua origine dalla safena e non si associa nessuna pratica demolitiva. Il/la paziente viene informato che dopo l'intervento, soprattutto quando rimarrà fermo in piedi, la vena sarà per qualche tempo ancora visibile. Si ricontrolla la paziente dopo 3 mesi e se necessario si può effettura una seduta di scleroterapia di completamneto estetico che non i rischi sopra esposti di pigmentazione.

La vena dopo questo test NON scompare completamente

La parte di vena varicosa che in questo caso resta visibile è sempre quella lontana dalla legatura. Si valuta quindi se c'è la possibilità di fare delle deviazioni del sangue della collaterale nelle vene profonde ed se si trova questa soluzione si farà un altra legatura con una incisione di pochi millimetri. Se questa possibilità non c'è, si sposta il laccio più in basso rispetto alla prigine della collaterale e si ripete il test della deambulazione. Quando si trova il livello più alto del laccio che corrisponde alla scomparsa totale delle vene varicose, si segna il punto e si effettua poi una flebectomia per mini-incisioni fra l'origine della collaterale ed il punto in cui il laccio era stato posizionato. In conclusione la strategia CHIVA non disdegna la flebectomia per mini-incisioni e la scleroterapia, ma sfruttando il miglioramento che il tempo apporta alle vene varicose dopo la correzione emodinamica, ottiene il risultato migliore facendo di meno e limitando gli effetti collaterali di entrambe le metodiche

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