La medicina Naturale

Ippocrate, uno dei padri della medicina vissuto nel IV secolo a.c., affermava che la Natura guarisce mentre il medico semplicemente cura e nel farlo deve aiutare la Natura stessa e non contrastarla. La Medicina Occidentale, detta anche Allopatica, isola il sintomo dal corpo e lo tratta sopprimendolo senza curarsi della malattia che lo ha generato. Ciò è possibile grazie a farmaci chimici molto efficaci, ma anche altamente tossici. La medicina Naturale invece cerca di curare il sintomo eliminandone le cause che non sempre sono vicine al sintomo e facili da individuare. Un approccio quindi al paziente globale, non solo del corpo ma anche della mente, che viene detto "olistico". La Medicina Naturale tende a ripristinare il benessere psico-fisico del paziente e a ritrovare lo stato di equilibrio che corrisponde alla nostra salute. Di essa fanno parte l'Omeopatia, l'Omotossicologia, l'Omeopatia di Risonanza, l'Agopuntura, la Medicina Ayurvedica, i Fiori di Bach, e altre discipline più o meno conosciute e più o meno validate dal metodo scientifico.

La medicina Naturale: Omotossicologia

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L'omotossicologia, proposta da Reckewek nel 1952, rappresenta un ponte fra l'omeopatia classica di Hanemann ( 1810 ) e la moderna medicina. L'omotossicologia si differenzia dalla omeopatia perché si avvale non solo degli elementi osservazionale proposti da Hanemann per l'omeopatia, ma anche dei dati microbiologici, ematochimici e strumentali che fanno parte della moderna medicina. I farmaci omotossicologici sono per lo più "low dose". Ciò vuol dire che la diluizione è tale che, anche se in minima parte, il farmaco è reperibile all'interno del rimedio. I farmaci omotossicologici derivano non solo dal mondo vegetale e minerale, ma troviamo anche ormoni omeopatizzati, mediatori dell'immunità, derivati di organi di suino. Le possibilità terapeutiche sono quindi molte di più di quelle della medicina tradizionale e ciò permette in tante situazioni di non fermarsi a curare il sintomo ma di trattare la causa della malattia.
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La medicina Naturale: Omeopatia di Risonanza

Gli Omeopatici di Risonanza, formulati dal dr. H. Schimmel nel 1980, si basano sulla capacità che alcuni rimedi omeopatici hanno, a ben determinate diluizioni ed in specifiche associazioni, di far entrare in vibrazione strutture cellulari specifiche o microrganismi, in modo tale che i tessuti malati attuino un meccanismo di detossificazione. L'Omeopatia di risonanza è una lettura dell'organismo nella sua interezza, come una unità funzionale, che permette di comprendere anche i processi patologici localizzati non altrimenti spiegabili.

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La medicina Naturale: Fitocomplessi

Ogni pianta medicinale ha una composizione chimica che comprende un numero più o meno grande di sostanze (la maggior parte delle quali dotate di una loro propria attività medicamentosa) che formano quello che si definisce fitocomplesso: esso è il responsabile delle proprietà salutari di una pianta medicinale, che possono essere diverse da quelle di uno o più dei suoi componenti presi isolatamente. Un Fitocomplesso deve essere titolato e standardizzato. La titolazione, è la definizione, tramite procedimenti altamente tecnologici, della concentrazione del principio attivo, che non deve essere inferiore ai livelli minimi stabiliti dalla letteratura internazionale. La standardizzazione della fitomedicina assicura la presenza costante della stessa quantità dei principi attivi in ogni lotto di produzione.

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La medicina Naturale: PNEI

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La Psiconeuroendocrinoimmunologia (o PNEI) studia i rapporti fra mente e corpo. In pratica ricerca i collegamenti fra le principali ghiandole neuroendocrine, il sistema neurologico e neurovegetativo, e la psiche (emozioni, stress, ambiente che ci circonda). Cervello, ghiandole endocrine e sistema immunitario comunicano fra di loro con molecole diverse che hanno però recettori in tutti e tre i sistemi. Sono così in grado di scambiarsi informazioni con un linguaggio unitario. Una molecola di queste molto conosciuta è l'NGF (nerve growt factor) scoperta da Rita Levi Montalcini. La PNEI non ha riferimenti diretti alla Flebologia. Una eccezione potrebbe essere la psoriasi, spesso responsabile agli arti inferiori anche di piccole ulcerazioni. Tuttavia un medico che pensa in modo olistico non può non avere la PNEI nel suo bagaglio culturale.

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