Prof. Stefano Ermini

Le vene Varicose: Un po’ di storia e qualche considerazione

Anche se le origini di questa affezione si sfumano nella leggenda, la malattia venosa sembra essere sempre esistita. Ne ritroviamo tracce anche nelle incisioni rupestri e sulle pareti delle caverne e già nella Bibbia si narra che il profeta Isaia guarì il Re Ezechiele di un ulcera alla gamba. All’ epoca dell’ antica Roma , pur non avendo alcuna concezione scientifica sulla circolazione, Aulo Cornelio Celso (14 a.c.-37d.c.) descrive alcuni rudimentali principi di terapia delle vene varicose. Incisa la cute la vena veniva isolata e legata oppure causticata. Si può dire che Aulo Cornelio Celso sia stato 2000 anni fa il precursore concettuale del Laser. La nuova era si può dire inizia dopo il 1500 , con la scoperta della direzione del flusso nelle arterie e nelle vene e con la scoperta nel 1603, da parte di Fabrici di Acquapendente, delle valvole venose. Il primo stripping fu effettuato da Salozyel , cocchiere di Luigi XV , che operava le vene varicose dei cavalli con risultati per allora incoraggianti. Dalla fine dell’ottocento fino ad oggi, vari strumenti sono stati inventati per estirpare la safena ( dallo stripper di Babcock a quello di Fisher agli uncini di Muller ) , strumenti utili per rendere l’intervento meno traumatico e con cicatrici sempre più piccole. Il progresso, quindi, per anni si è limitato a migliorare l’esecuzione tecnica della asportazione delle varici, senza modificarne però la logica, e cioè continuando a curare le varici togliendole. Dall’inizio degli anni 80 l’ecodoppler ci ha permesso di studiare l’anatomia e la fisiopatologia del sistema venoso. Da questi studi Claude Franceschi nel 1988 ha proposto un tipo di intervento, la cura CHIVA, che ha come logica quella di conservare le vene e non di toglierle. Ciò non esclude le nuove tecnologie chirurgiche , ma in un’ottica completamente diversa e con una importanza secondaria . Questa metodica, supportata anche da importanti studi sulla circolazione venosa, ha determinato una svolta terapeutica importante nel trattamento delle varici, spostando l’attenzione dal “come toglierle“ a “come conservarle”. Nonostante siano ormai passati 25 anni dalla sua presentazione al mondo scientifico, e nonostante i suoi risultati siano superiori a tutte le altre metodiche come risulta da 4 RCTs e da una Review della Cochrane Library, la CHIVA non è ancora diffusa come dovrebbe.