La prima Visita

Per ogni prima visita viene riservato uno spazio di un ora.
La visita si articola in un primo tempo in un colloquio che avviene nell’ ambiente riservato e successivamente in una visita clinica e strumentale che prevede , la dove sia necessaria, l’esecuizione di una cartografia dinamica del s.venoso che viene poi rilasciata al paziente su supporto cartaceo.
Le immagini dell’ecografia vengono consegnate stampate su carta lucida ed in un CDRom dove vengono archiviati anche alcuni clip video dell’esame.
A tutti i pazienti viene consegnato già alla prima visita il consenso informato sul trattamento che è stato loro proposto, in modo che lo possano tranquillamente leggere a casa prima di riportarlo firmato ed un DVD contenente video che descrivono i trattamenti eseguiti.
Ai pazienti a cui è stato consigliato un intervento ambulatoriale viene consegnato anche il prospetto delle analisi e dei farmaci necessari ed un promemoria dettagliato sul comportamento da seguire prima e dopo. I costi della visita e delle altre prestazioni possono essere richiesti telefonicamente anche senza obbligo di prenotazione.

>Riflessioni sulla prima visita

La prima visita è il momento in cui il paziente prende contatto con lo studio e riceve informazioni sulla metodica CHIVA. La metodica CHIVA , nonostante sia l’intervento che da a 10 anni i migliori risultati, è poco diffusa ed è luogo comune che chi non la fa ne parla male. Lo sforzo del Prof. Ermini è quindi quello di fare capire al paziente i risvolti scientifici della metodica e la sua affidabilità, solo che il paziente non è un medico, e quindi non sempre è semplice comunicare. In ogni caso il paziente dovrebbe cercare di porre attenzione sui dati riportati sulla mappa emodinamica che gli viene consegnata e di individuare ciò che è sano e ciò che non lo è. Ciò gli permetterà di valutare meglio i consulti fatti prima e di dare un peso a quelli fatti dopo. Per fare capire questo concetto riporto come esempio un fatto accaduto. Una signora viene a fare la visita e le viene diagnosticato spiegato e chiaramente che la vena varicosa aveva origine da una perforante alla coscia e non dall’inguine. Dopo 8 mesi ritorna in studio per fare delle iniezioni sclerosanti ai capillari e riferisce di essere stata operata in un altro centro. L’intervento che le è stato effettuato è uno stripping della safena fra l’inguine ed il ginocchio, senza legare la perforante refluente che aveva causato l’incontinenza della safena. In altre parole è stato distrutto ciò che era sano, la valvola all’inguine, e lasciato ciò che è malato, cioè la perforante alla coscia. All’ esame eco-doppler che ho effettuato, già dopo soli 6 mesi dallo stripping, ho riscontrato l’inizio di una recidiva delle vene varicose a partenza dalla perforante alla coscia che non era stata legata. Come è possibile che possano accadere scelte di questo tipo? Non comprendo la scelta del medico che l’ha operata, ma neppure la leggerezza del paziente che non aveva tenuto conto delle mie spiegazioni protrattesi per un’ora intera di visita. Se qualcosa alla visita non vi risulterà chiaro, chiedete e vi sarà rispiegato con vero piacere !!!

Prenotare una visita

Per prenotare un appuntamento è gradito un contatto telefonico ai seguenti numeri:
055643045 o 3396556648.
Gli orari abituali sono 10:30 – 12:30, 14,30 – 18,30, da Lunedì a Venerdì.
E’ possibile contattare la segreteria dello studio anche per e-mail al seguente indirizzo: segreteria[at]studioermini.org info[at]veneinforma.com